L’idea del salotto nasce per cercare di diffondere cultura su un argomento in generale assai ostico al risparmiatore italiano. In quasi tre anni ho effettuato sedici salotti per supportare clienti e non, in un contesto finanziario sempre più complesso ed in evoluzione.
Dopo le ultime esperienze in team con importanti professionisti della zona, visto l’argomento prettamente finanziario ho deciso di affrontarlo in prima persona.
Siamo partiti dall’attuale contesto di mercato, fatto di rendimenti in euro bassi o addirittura negativi, con una volatilità sui mercati che spaventa per l’irruenza i risparmiatori, in particolare su asset molto vicini all’investitore italiano medio: si veda l’andamento dei Btp dopo le elezioni di Trump. I mercati sono sempre più difficili da leggere e non sto parlando del solo del mercato finanziario ma anche di quello immobiliare.
Fiscalità sempre più oppressiva, tendenza dei prezzi ancora al ribasso, accrescimento della difficoltà di incasso dei canoni di locazione, rendono l’investimento immobiliare sempre meno interessante. Non illuda l’aumento delle transazioni negli ultimi mesi, da imputare ad una rassegnazione dei proprietari ad accettare valutazioni sempre più basse.
Quale risposta allora abbiamo cercato di dare all’allocazione del denaro?
Sono stati fatti vari richiami ai precedenti salotti ed in particolar modo a quello sul “Bail in”, a quello sui “Rischi Finanziari” ed a quello sul “Passaggio generazionale e protezione del patrimonio”.
La figura del Consulente non deve essere pensata come il “guru” dei mercati, in quanto magari sapessi cosa succederà domani sulle principali borse mondiali.
Il Consulente è colui che educa i propri clienti a pianificare i reali bisogni della famiglia, a diversificare correttamente il portafoglio finanziario per non correre inutili rischi, è colui che si occupa di problematiche inerenti al totale patrimonio del cliente, patrimonio non solo finanziario.
Non è un “tuttologo”, ma la figura di riferimento per coordinare vari esperti con l’obiettivo di dare risposte a esigenze dell’Impresa di famiglia, del patrimonio immobiliare, di opere d’arte.
La pianificazione finanziaria si deve basare sulle reali esigenze del cliente, dividendo il patrimonio per progetti che avranno profili di rischio ed orizzonti temporali diversi.
Si riporta la piramide dei bisogni di cui abbiamo lungamente parlato durante la serata.
Abbiamo parlato di cosa vuol dire diversificare e lo abbiamo fatto in modo prettamente statistico e con l’utilizzo di questo grafico. In questa newsletter mi fa piacere riportare una metafora per far capire cosa vuol dire diversificare: se ho una sola gallina da cui mi aspetto un uovo tutti i giorni, difficilmente vedrò realizzato il mio obiettivo. Se ho invece dieci galline e da queste mi aspetto tre uova al giorno, avrò decisamente una probabilità piu’ elevata di ottenere il risultato sperato. Potremmo fare molti esempi, ma il senso non cambierebbe. Diversificare riduce i rischi.
Il Consulente è colui che è al fianco del risparmiatore per evitare che prenda decisioni affrettate, sempre più uno “psicologo” che aiuta il cliente a gestire l’emotività. Si riporta uno dei grafici utilizzati per parlare di “Finanza Comportamentale”
La storia insegna che il risparmiatore medio guadagna molto meno dei vari strumenti finanziari ed ho provato a spiegare il perché.
Ho suggerito una soluzione per evitare di sbagliare in modo grossolano i tempi di ingresso sul mercato.
L’ultima parte del Salotto è stata dedicata alla recente introduzione in Italia dei Pir, i piani individuali di risparmio. Il governo ha ritenuto questo strumento valido per trasmettere denaro all’economia reale italiana, attraverso il debito ed il capitale delle imprese, tenendo conto dell’esperienza di altri paesi europei. Rispettando alcuni vincoli è prevista la totale detassazione dei rendimenti finanziari per le persone fisiche. E’ sempre garantita invece l’esenzione dall’imposta di successione. Per avere la detassazione sono previsti dei requisiti oggettivi del Pir (70% investito in imprese italiane di cui almeno il 30% in imprese non appartenenti al FTSE MIB) e dei requisiti soggettivi per il risparmiatore (detenzione di ogni versamento per un periodo non inferiore a cinque anni ).Il versamento annuale non potrà superare i 30.000 euro, la cifra massima allocabile su un Pir è di euro 150.000. È prevista la possibilità di avere un unico Pir per codice fiscale.
Per ricevere l’invito al prossimo salotto iscriviti alla newsletter, sarò felice di ospitarti e condividere le mie argomentazioni con te.