Tutti i miei assistiti quando hanno avuto necessità di accendere un mutuo immobiliare mi hanno fatto la stessa domanda: tasso fisso o tasso variabile?
Le attese erano ovviamente legate alla mia professione, quella del Consulente finanziario e patrimoniale, che nell’immaginario collettivo è colui che sa quello che accadrà nel futuro sui mercati finanziari. La loro meraviglia spesso derivava dalla mia inattesa risposta/domanda: cosa fanno i tuoi redditi se i tassi di interesse aumetano? Se invece diminuiscono? Ho quindi spostato la loro attenzione dall’ipotizzare il futuro all’utilizzare le notizie a disposizione nel presente per neutralizzare un potenziale rischio.
Cosa accade ad un mutuo a tasso variabile se l’euribor 3 mesi, base di calcolo di molti mutui, passa in pochi giorni dal 4% al 5% come successo nel 2008? Risposta ovvia: la rata sale e questo riduce il reddito disponibile per le altre spese. Questo ragionamento ci dà già una prima conclusione: chi ha un reddito annuo costante e suscettibile solo di lievi incrementi non può che scegliere un tasso fisso. Diverso per un imprenditore: tassi più alti per un periodo prolungato indicano solitamente un buon andamento dell’economia in genere e quindi magari anche dell’azienda del nostro imprenditore di turno. Questo significa che una rata maggiore comunque rimarrebbe sostenibile.
Esistono poi versioni ibride sui mutui come ad esempio il mutuo a rata costante e durata variabile, che si avvicina di più alla logica di un mutuo a tasso fisso.
Altra considerazione importante sta nel fatto che il metodo di ammortamento utilizzato dalle banche è quello francese, ovvero una rata che all’inizio abbatte pochissimo debito residuo del mutuo ed ha una elevata quota interessi. Ecco perché spesso non conviene intervenire su mutui in fase molto avanzata di ammortamento.
In una logica di pianificazione finanziaria è fondamentale farsi altre domande sulla sostenibilità della rata in casi estremi. Pensiamo a:
- famiglie monoreddito o comunque condizionate dagli emolumenti di uno dei coniugi;
- persone che lavorano in aziende non proprio solidissime;
- soggetti che svolgono attività extralavorative a rischio.
In tutti questi casi sarà importante assicurare questi rischi con polizze a copertura del debito residuo del mutuo, nel caso di morte, infortuni o perdita del posto di lavoro.