I concetti di finanza comportamentale nascono per cercare di tutelare gli investitori dalla loro stessa emotività, soprattutto nei momenti di maggior volatilità sui mercati.
Prendiamo in considerazione due fondi comuni molto noti e analizziamo le loro performance da inizio anno e nell’ultimo decennio.
Il primo fondo è un fondo obbligazionario diversificato in euro noto per le sue capacità di proteggere il patrimonio nelle fasi più turbolente dei mercati.
In un anno come questo, caratterizzato non solo per le cattive performance azionarie, ma soprattutto obbligazionarie, il fondo ha avuto un calo del proprio valore di circa il 6%.
Questo fondo ha avuto un rendimento negli ultimi 10 anni di poco di più del 5% complessivo.
Analizzando viceversa l’altro fondo, azionario globale coperto dal rischio di cambio, quest’ultimo ha avuto una performance negativa da inizio anno di quasi il 50%, mentre negli ultimi 10 anni un rendimento di circa il 140%.
Perché questo esempio?
Mi preme sottolineare due aspetti:
- la maggior stabilità del primo fondo ha avuto un evidente “prezzo” da pagare nel lungo periodo (circa 135% di differenza)
- È fondamentale quindi riproporre i concetti di riserva e di investimento.
La riserva rappresenta nella pianificazione del proprio patrimonio quella parte di capitale che deve servire per eventuali spese impreviste, evitando l’errore di sopravvalutare questa necessità in proporzione al proprio patrimonio.
L’investimento deve invece avere un orizzonte temporale più lungo, di almeno 8 anni, in modo tale da poter far fronte all’obiettivo di mantenere il potere d’acquisto del proprio capitale.
Questo obiettivo può essere conseguito solo sfruttando la crescita economica globale in un intero ciclo economico.
Qui sotto riportiamo l’andamento nella storia di uno dei principali indici americani evidenziando quelle che sono state le più significative fasi di ribasso e i relativi tempi di recupero.
Riprendiamo una frase, molto significativa, di un luminare della finanza comportamentale come il Prof. Ruggero Bertelli, che è il titolo di questa newsletter:
“I mercati finanziari oscillano, tentennano, traballano… mentre salgono nel tempo”