“Gli attacchi dell’11 settembre avevano lo scopo di spezzare il nostro spirito. Invece siamo emersi, più forti e più uniti”, queste le parole pronunciate da Rudy Giuliani ex sindaco di New York all’indomani degli attentati terroristici ai danni della “sua” città.
A distanza di diciannove anni non possiamo sostenere che effettivamente tale affermazione sia vera, ma possiamo sicuramente affermare che la società e la vita delle persone in questo periodo siano profondamente mutate e che questo abbia avuto un evidente riflesso anche in ambito economico finanziario.
A questo evento nei quasi venti anni successivi si sono susseguiti molti altri shock che hanno creato una rottura dello scenario presente e portato a una fase di instabilità che ha indotto dei cambiamenti, creando nuove opportunità per chi ha visto queste “onde” non come una minaccia ma come una spinta da cui trarre un beneficio.
“Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti.”, questa citazione di Charles Darwin può esprimere perfettamente ciò che è accaduto in questi anni di continua evoluzione.
Un modo per vedere chi è stato capace di adattarsi al cambiamento e chi invece ne è stato travolto è confrontare le prime dieci società per capitalizzazione nel settembre del 2001 e ai giorni nostri:
In un periodo di cambiamento così rilevante ovviamente il rischio è che l’investitore perda la “bussola”. Per esempio, nel 2000 General Electric era considerata un’azienda sicura più di tanti Stati, per la diversificazione del suo business e la generazione di cassa. Oggi è un’azienda in profonda difficoltà anche a giudicare dall’andamento delle quotazioni delle sue azioni.
Diventa fondamentale quindi affidarsi ad un Consulente Finanziario e Patrimoniale, capace di stabilire insieme all’investitore quali sono i suoi veri obiettivi di vita, tracciando i corretti orizzonti temporali.
Un mix quindi di finanza comportamentale per gestire le fasi di turbolenza sui mercati adottando specifici “protocolli finanziari” (un po’ come fa il medico di fronte alle varie patologie) con l’uso di strumenti gestiti professionalmente e profondamente diversificati possono rappresentare la soluzione corretta per approcciarsi al mondo degli investimenti.
In sostanza, in un ambiente che ci circonda in continuo e rapido cambiamento, può capitare di sentirsi guidati dalle proprie emozioni che, soprattutto se negative come la paura, ci portano a fare scelte istintive e quasi sempre sbagliate. Il bisogno principale in questo contesto è quello di un’assistenza che sia professionale e non influenzata dall’emotività e di un metodo che permetta di prendere decisioni nel modo più razionale possibile.