Ci sono novità importanti nel diritto successorio italiano, destinate ad avere effetti concreti sulla trasmissione dei patrimoni familiari.
Queste novità intervengono su un punto chiave del diritto successorio: la tutela dei legittimari (cioè quei familiari – come coniuge, figli e, in assenza, ascendenti – che hanno diritto per legge a una quota minima dell’eredità).

Cosa è cambiato di preciso?
Fino ad oggi, se una donazione fatta in vita dal de cuius ledeva la quota di legittima, gli eredi potevano chiedere la restituzione del bene da chi lo aveva ricevuto, anche dopo molti anni.
Con la nuova formulazione, invece, i beni donati non potranno più essere reclamati materialmente: gli eredi lesi avranno soltanto un diritto di credito verso il donatario, cioè potranno chiedere un risarcimento economico, ma non la restituzione del bene stesso.
Questo cambiamento rafforza la stabilità giuridica del bene donato e favorisce la circolazione dei beni, in particolare degli immobili, riducendo il rischio di future contestazioni o blocchi nelle transazioni.
Un ulteriore vantaggio delle novità introdotte riguarda il coacervo donativo: sul piano successorio e fiscale, le franchigie si rinnovano al momento dell’eredità. Ciò significa che chi ha già ricevuto donazioni in vita può beneficiare di una nuova soglia di esenzione, ottimizzando la trasmissione del patrimonio e riducendo l’impatto fiscale complessivo.
Pianificare per tempo significa preservare la continuità del patrimonio familiare, garantire un’equa distribuzione tra gli eredi, ridurre i potenziali conflitti e, soprattutto, assicurare che le volontà del disponente vengano rispettate nel tempo.
Contattaci per iniziare a pianificare con consapevolezza il tuo passaggio generazionale!
