La finanza comportamentale applica lo studio della psicologia cognitiva per comprendere le decisioni economiche delle persone. Paura, insicurezza, avidità, orgoglio e rammarico sono le emozioni principali che non devono influenzare le decisioni d’investimento e che spesso vengono sottovalutate rischiando di offuscare la componente razionale dalla nostra mente.
L’uomo è per sua natura un animale abitudinario, tende a ripetere le scelte fatte in passato, a considerare sicuro ciò che è abituato a vedere e può toccare ma spesso questo lo porta a commettere gravi errori, che potrebbero compromettere il suo futuro.
Sono esempi di quello che, nella finanza comportamentale, si definisce come Home Bias ovvero la tendenza di prendere decisioni “familiari”, soltanto perché percepite come non rischiose o meglio conosciute. Siamo davvero sicuri che sia così?
Il concetto di diversificazione è molto chiaro quando si tratta di acquistare degli strumenti finanziari ma lo è molto meno quando si fanno valutazioni sull’intero patrimonio.
Perché investire gran parte dei propri risparmi per acquistare una casa, per ottenere una potenziale rendita, quando già possediamo una casa di proprietà che costituisce gran parte del nostro patrimonio? Quanto è sicura questa rendita? Non stiamo commettendo lo stesso errore di chi investe in un’unica azione?
Il fatto che la casa sia un bene tangibile non la rende né certamente più sicura nè un investimento migliore, come dimostrato dalle statistiche e dalle previsioni.
Importante da considerare:
- gli elevati costi di transazione e di manutenzione
- la possibile morosità dell’inquilino e i susseguenti costi legali per il recupero del credito
- la perdita di valore del bene per effetto dell’inflazione
- la pesante imposizione fiscale.
Sarà un caso che i paesi più ricchi siano anche quelli con meno case di proprietà? Il principio è semplice:
“prendi in affitto ciò che nel tempo perde valore e compra solo ciò che lo aumenta”.
Passando davanti alle vetrine di importanti griffe, capita di notare che la borsa che avevamo visto l’anno prima adesso è scontata del 50%, in questo caso il nostro interesse aumenterà e vedremmo questa come un’occasione da non farsi sfuggire. Al contrario quando vediamo che i mercati finanziari hanno perso rispetto all’anno precedente l’istinto è quello di restarne più lontano possibile…
La storia insegna che sono questi i momenti in cui entrare sui mercati finanziari senza farsi condizionare dal proprio istinto ma pianificando con razionalità e ingressi graduali. La prova di ciò è esattamente alle nostre spalle, tra febbraio e marzo i mercati hanno fatto registrare grandi ribassi dovuti alla pandemia, gli investitori che si sono fatti ingannare dall’istinto hanno liquidato le posizioni nel momento meno propizio.
Chi invece è stato affiancato da un professionista in grado saper controllare le emozioni negative dell’assistito, in molti casi, ha approfittato della situazione acquistando a prezzi scontati, esattamente come chiunque avrebbe fatto con la borsa in vetrina, venendo premiato nei mesi successivi.