Uno dei passaggi generazionali più delicati riguarda la successione dell’imprenditore, poiché l’azienda è un’entità “viva” che non dovrebbe estinguersi con la sua morte. Per gestire al meglio il trasferimento dell’impresa o delle partecipazioni societarie, il nostro ordinamento giuridico prevede uno strumento specifico: il patto di famiglia.
Informazioni generali:
- Definizione: il patto di famiglia è un contratto attraverso il quale, compatibilmente con le disposizioni in materia societaria, il disponente trasferisce la propria azienda o le proprie partecipazioni societarie a uno o più discendenti;
- Forma: per essere valido, il contratto deve essere redatto con atto pubblico, pena la nullità;
- Deroga: rappresenta un’eccezione al divieto di patti successori.
Funzioni e vantaggi principali:
- Gestione della successione: permette all’imprenditore di regolamentare in vita la successione nella gestione dell’impresa o delle partecipazioni societarie;
- Esclusione dalla collazione: gli asset ricevuti dagli assegnatari e dai non assegnatari non sono soggetti a collazione o azione di riduzione;
- Flessibilità: il patto può essere sciolto per mutuo dissenso o recesso.
Limiti:
- Partecipazione dei legittimari: È necessario il consenso di tutti i legittimari, come se si aprisse una successione.
In caso di decesso di un parente, se sei un erede, è consigliabile avvalersi di un consulente finanziario o patrimoniale per verificare se l’eredità ricevuta rispetta le quote legittime e se hai diritto a rivendicare eventuali porzioni di patrimonio in eccesso rispetto a quanto stabilito dalla legge.