Una delle più straordinarie conquiste della nostra epoca è l’aumento dell’aspettativa di vita. Grazie ai progressi della medicina, della scienza e delle condizioni generali di benessere, oggi vivere fino a 90 o 100 anni non è più un’eccezione.
E non si tratta solo di vivere più a lungo. Si vive anche meglio.
La terza età è sempre più attiva, indipendente e dinamica: per molti, la pensione non rappresenta la fine di un percorso, ma l’inizio di una nuova fase della vita, ricca di interessi, viaggi, relazioni e progetti.
Questa è senz’altro una buona notizia.
Tuttavia, l’aumento dell’aspettativa di vita, e del benessere durante la terza età, rende fondamentale ripensare la pianificazione finanziaria di lungo termine.
Cos’è il longevity risk?
In ambito finanziario, l’impatto che l’aumento della durata della vita ha sulla gestione del patrimonio personale prende il nome di longevity.
Il Longevity Risk, o rischio di longevità, è la principale sfida legata alla longevity: si tratta del rischio, per il risparmiatore, di vivere più a lungo di quanto i risparmi siano in grado di sostenere.
Come proteggersi dal longevity risk?
Lo strumento più efficace per costruire un futuro sereno nella terza età è il fondo pensione, che permette di integrare la pensione pubblica – che indubbiamente sarà molto limitata rispetto alle esigenze reali del vivere quotidiano – e pianificare con maggiore sicurezza il proprio futuro.
Non avere un fondo pensione significa affidarsi quasi esclusivamente alla pensione pubblica, rischiando di dover ridurre drasticamente il proprio tenore di vita negli anni della pensione.
Contribuire con costanza, iniziando il prima possibile, a un fondo pensione permette così di accumulare un capitale maggiore e di affrontare la terza età con tranquillità e, soprattutto, mantenendo il proprio stile di vita senza compromessi.
Una delle scelte più convenienti è versare il TFR nel fondo pensione, una scelta che offre notevoli vantaggi fiscali rispetto al lasciarlo in azienda. Il TFR lasciato in azienda sarà erogato al termine del rapporto di lavoro come liquidazione, con una tassazione minima del 23%, ma che può crescere sensibilmente, fino a raggiungere cifre molto più elevate, mentre il TFR versato nel fondo pensione sarà erogato con una tassazione massima del 15%, che diminuisce dello 0,30% per ogni anno di permanenza del fondo oltre il quindicesimo anno, fino a un minimo del 9%.
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